Il terremoto del 24 agosto scorso ha reso ormai evidente una realtà che non può più essere sottovalutata; quella cioè che ogni intervento “antisismico” o no su una struttura, si trovi essa in zona ad alta pericolosità sismica o meno, non può prescindere da una valutazione della vulnerabilità sismica in termini di sicurezza globale sia sullo stato di fatto dell’edificio sia sul modo in cui gli interventi da eseguire possano influenzare il comportamento sismico globale dell’edificio stesso. Il problema è che ci si ricorda di migliorare sismicamente le nostre abitazioni solo quando queste risultano compromesse da un quadro fessurativo più.
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